Gruppo BISACCIA
Chiesa di San Giovanni Battista o dei Morti
Piccolo gioiello adiacente la Chiesa del Carmine, non si può non notare.
Bene ambientale architettonico: Architettura
L’edificio ha un impianto planimetrico molto semplice, a pianta pressoché rettangolare, con il lato a sinistra dell’ingresso non propriamente regolare, forse per adeguarsi a delle strutture oggi scomparse per far posto alla strada urbana realizzata nel secolo scorso. Tracce di una possibile sopraelevazione delle strutture originarie sono evidenziabili nel vicoletto cieco che fiancheggia il prospetto destro della fabbrica. Internamente la Chiesa è costituita da un impianto a navata unica con la parte del presbiterio e del retrostante Coro, posizionata ad una quota di + 1.40 ml al di sopra del piano di calpestio della navata. L’area del presbiterio e del coro è stata oggetto di forti manomissioni negli anni sessanta-settanta del secolo scorso, come si evince dalla parete fondale realizzata a divisione dei due ambienti e priva di connessioni alle strutture originarie. Anche la navata ha subito forte manomissioni negli stessi anni, sia per quanto concerne le decora-zioni a stucco presenti sia per quanto riguarda il raddrizzamento operato sulla parete destra mediante la realizzazione di una controparete in laterizi e l’apertura di una nicchia laterale per l’alloggiamento della statua di San Michele Arcangelo. Sempre sulla parete dx, troviamo la porta di accesso alla sacrestia, costituita da un ambiente a pianta pressoché regolare, con accesso secondario ad una stradina interna all’abitato circostante. Al di sotto della zona del presbiterio/coro, vi è un ambiente interrato, posto a quota più bassa della strada presente sul lato sinistro, ma in quota con la corte dei fabbricati adiacenti. In questo ambiente, si intravedono tracce di una volta in muratura, originariamente posta a copertura dello stesso, e di due aperture sulla parete di fondo, successivamente murate. La struttura di copertura è in legno, lasciata a vista con gli ultimi lavori di consolidamento e restauro. Pavimenti e pavimentazioni: nel locale interrato, sotto l'area presbiteriale, è stato rinvenuto l'antico pavimento in acciottolato, reso attualmente visibile e calpestabile dopo i lavori di restauro e consolidamento. L'intera struttura portante è costituita da murature calcaree realizzate con la tecnica a sacco, mentre gli orizzontamenti sono in legno di castagno o in acciaio e tavelloni, a seconda dell'epoca di realizzazione. Lungo le pareti laterali della fabbrica seicentesca sono stati rinvenuti gli elementi decorativi originari, consistenti in dipinti murali esistenti al di sotto degli intonaci esistenti. Essi dovrebbero interessare tutta la superficie delle due pareti laterali dell'attuale aula liturgica, così come mostrano i saggi eseguiti sulla superficie murale esistente. Il progetto di restauro ha portato all'originaria configurazione dello spazio liturgico del presbiterio, ricollocando nell'antica nicchia la statua di San Giovanni Battista, cui è intitolato l'edificio, riproponendo la collocazione delle due balaustre di accesso al presbiterio. Per quanto concerne gli arredi sacri, si è scelto di installare elementi mobili realizzati in ferro e legno da botteghe artigiane del posto.
Sconosciuto
La chiesa dei Morti fu edificata nel 1680 sulle rovine della chiesa di S. Giovanni Battista, dove veniva praticato il culto di San Giovanni Battista, istituito dai Longobardi ai tempi della regina Teodolinda (603 circa).
Piazza del Carmine - Via Pasquale Stanislao Mancini, 192, 83044 Bisaccia AV
41.0151
15.3747
La Chiesa appartiene, oggi, all’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia.
L'antica chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista (prima datazione 1557) venne soppressa e resa inservibile fino al 1679, quando il Capitolo della Cattedrale concesse l'utilizzo dell'immobile alla Congrega del Pio Monte dei Morti. L'anno successivo al suo insediamento, la Congregazione del Pio Monte dei Morti operò una serie di interventi migliorativi all'interno della fabbrica religiosa, così come testimoniato dall'incisione posta sull'architrave della porta di accesso. Nel 1690 la chiesa subì ulteriori trasformazioni, che interessarono la realizzazione di una nuova sacrestia separata dal corpo della fabbrica e l'ampliamento dell'edificio sacro con lo spostamento dell'altare per aumentare lo spazio per le celebrazioni liturgiche. Nel primo decennio del XX secolo (1900 – 1910) furono realizzati i lavori di costruzione della facciata attualmente esistente, realizzata in blocchi di pietra squadrati. 2013 - 2014 (restauro intero bene) I lavori eseguiti sull'intera fabbrica hanno interessato il consolidamento delle strutture ed il restauro superficiale dei paramenti esterni ed interni. In particolare sono stati eseguiti interventi di consolidamento delle strutture di fondazione, il consolidamento delle murature di elevazione e delle strutture di copertura, il restauro e consolidamento dei solai lignei del presbiterio e quelli della sacrestia. Durante tali lavori si sono riscontrate le tracce della stratigrafia del monumento e si è potuto procedere alla messa in luce e restauro dell'antico selciato del locale seminterrato e la riscoperta dei dipinti seicenteschi e settecenteschi che decoravano la fabbrica originaria. A luglio 2021 chiusa per restauri dopo il ritrovamento di affreschi, presumibilmente, seicenteschi.
L’edificio religioso sorge nella parte più antica dell’abitato, di fronte alla porta maestra, da sempre denominata “porta San Giovanni”. Il rapporto dell’edificio sacro con il tessuto urbano antico e la sua importanza nell’antichità è testimoniata proprio dal fatto che questa ha dato il nome alla porta maestra della città fortificata. Nella parte antistante la Chiesa si apre il fitto tessuto urbano, fatto di stradine che seguono le curve di livello, fino al punto più alto dominato dal Castello Ducale, in quella che oggi è denominato Largo Carmine. L’edificio sacro, si presenta oggi, inglobato nel fitto tessuto edilizio che nel corso dei secoli si è venuto a determinare a seguito degli eventi storici che hanno determinato una trasformazione complessiva del tessuto urbano cittadino. Nel corso dell’ottocento la stessa fabbrica religiosa ha attuato un ampliamento delle proprie strutture per la realizzazione della adiacente sacrestia, modificando parte della struttura urbana. Altri interventi edilizi eseguiti sull’edificio hanno interessato la realizzazione della nuova facciata principale, eseguita agli inizi del novecento, ed alcune trasformazioni interne eseguite tra la fine degli anni sessanta e la prima metà dei settanta del secolo scorso. Questi ultimi lavori hanno portato all’impianto architettonico oggi visibile. Sopra il portale in pietra si legge una scritta in latino del 1768 che recita: "SANCTO H???TIS TE IOANNI PRISCA VETVSI(?)TAS HOC TEMPLVM ?STRVXIT SACRA CORONA MODO PVRGANTES ANIMAS QVE SEMPER SED LA?CVRAT(?) CVOD TE?ET EGREGIVM REDDIDIT AERE ??? AD 1768"