Gruppo GESUALDO e VILLAMAINA
CASTELLO DI GESUALDO
Simbolo per eccellenza della comunità Gesualdina, nato come postazione difensiva longobarda lungo la via Appia, raggiunge il massimo splendore nel periodo rinascimentale quando ospita per molti anni il Principe madrigalista ‘Carlo Gesualdo terzo principe di Venosa’
Bene ambientale architettonico: Architettura
Il castello è costruito con i materiali tipici (marmi e pietre calcaree) della zona, ristrutturato più volte e attualmente sono in corso lavori di restauro, la facciata richiama gli schemi architettonici ottocenteschi, mentre all’interno sono ben evidenziati elementi rinascimentali come il cortile interno. È tra i castelli più grandi in Irpinia, domina la valle del Fredane con la sua mole sulla quale si affaccia anche con il guardino pensile.
Non si hanno notizie riguardo l’autore originario, il castello è stato ampliato in tutti i secoli con le varie dominazioni e feudatari che lo hanno posseduto. Le origini del castello risalgono all'Alto Medioevo all'epoca delle conquiste longobarde nel Sud Italia Una prima ipotesi vuole il mitico Cavaliere Sessualdo (o Gesualdo), fedele servitore del Ducato di Benevento, come fondatore del Maniero a metà del VII secolo Le prime notizie documentate risalgono, comunque, al XII Secolo all'epoca del dominio dei Normanni; il primo signore fu Guglielmo d'Altavilla. I suoi discendenti governarono il feudo per Cinque secoli. Il rappresentante più illustre della casata di discendenza normanna fu Carlo Gesualdo, che visse nel castello tra il 500 e il 600. Sul finire del 500, con l'avvento di Carlo Gesualdo, il maniero cambia aspetto e si trasforma in dimora signorile di stile rinascimentale. Il Principe fece realizzare il cortile e loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate per ospitare una Corte, le stanze e le gallerie furono decorate, venne realizzata la sala del Teatro, poi giardini e fontane. Nel 1855, dopo decenni di abbandono seguiti a rovinosi terremoti e saccheggi, il Castello divenne di proprietà privata, con profonde trasformazioni strutturali con il rifacimento della facciata e la creazione di nuovi ambienti interni. Il 13 ottobre 1913, per l'alto valore architettonico, storico, artistico e ambientale è stato vincolato dalla Sovrintendenza ai Beni Artistici ed Ambientali di Salerno e Avellino. Il castello è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 23 novembre 1980. Diventato in parte di proprietà pubblica agli inizi degli anni 2000, è stato interessato da lunghi lavori di recupero ancora non del tutto completati.
Le origini del castello risalgono all'Alto Medioevo all'epoca delle conquiste longobarde nel Sud Italia
Via Scaletta – 83040 Gesualdo (AV)
41.0023
15.0409
Il bene è di in parte proprietà comunale ed in parte di proprietà privata.
Il bene si trova per la zona di proprietà pubblica in buone condizioni e visitabile, mentre per la parte privata è in fase di restauro.
Igor Strawinski visita, per la prima volta, il castello di Gesualdo il 16 luglio del 1956. …ho visitato il luogo dove visse la famiglia Gesualdo… …il castello di Gesualdo che era allora la residenza di qualche gallina, una giovenca ed una capra che pascolava, nonché di una popolazione umana… …naturalmente nessuno di questi indigeni aveva mai sentito nominare il principe di Venosa e le sue gesta, e così, per spiegare il nostro desiderio di dare un’occhiata al castello dovemmo raccontare per sommi capi almeno ad alcuni di loro la sinistra storia del principe medesimo a noi ben nota… …Nell’ottobre del 1959, scovai la tomba del compositore….a Napoli nella chiesa del Gesù Nuovo… ‘Carolus Gesualdus’, inizia l’epitaffio, ma è interamente dedicato alla genealogia, e non fa alcuna menzione del contributo arrecato alla musica… …quella lapide è tuttora in ottime condizioni. Forse dopo tutto ‘le tombe dei principi sopravviveranno’, come dice Shakespeare, ‘ad onta dei loro poderosi madrigali’. Il castello presenta una pianta quadrilatera irregolare, con cortile interno e cinque torri collegate da una cinta muraria. L'ingresso principale rivolto a ponente, è designato da un portone, che si apre in un vano rettangolare; sulla porta di fronte all'ingresso è presente un Mascherone raffigurante la testa di un leone, che nella bocca ospitava un cannoncino e nella parte alta della parete si aprono tre feritoie, anch'esse di difesa. Dai lavori di recupero è emerso nella parte alta della parete un interessante affresco cinquecentesco raffigurante "La Madonna con Bambino". Nell'ingresso, sul lato lungo, a destra, da questa, tramite un androne coperto da una volta a crociera, si accede alla corte interna. Un affresco della suddetta volta riporta lo stemma delle famiglie Ludovisi-Gesualdo. Il Cortile è caratterizzato al centro da un pozzo e sullo sfondo da una facciata in stile rinascimentale, opposta a quella dell'ingresso, dominata dalla seguente iscrizione: Carolus Gesualdus ex GLORI Rogerii Nortmanni Apuliae et Calabriae Ducis genere Compsaecomes Venusii princeps erexit. "CARLO GESUALDO DISCENDENTE DAL GLORIOSISSIMO RUGGERO IL NORMANNO DUCA DIPUGLIA E CALABRIA CONTE DI CONZA PRINCIPE DI VENOSA ETC. ERESSE". La facciata è scandita da tre archi rinascimentali. Attraverso l'arco centrale si accede al giardino pensile del palazzo che si affaccia sulla valle del Fredane-Calore. Sempre dalla corte interna del Castello è possibile accedere alle antiche cantine, nel lato lungo di destra del cortile è sita una scala, che conduce alla cappella. Attraverso il medesimo lato si accede all'area sud-ovest dove è stata rinvenuta una piccola Necropoli. Nella stessa area si trova inoltre un'altra scala, elicoidale, racchiusa nel torrione che collega col piano nobile o di rappresentanza. Sempre dal cortile centrale si accede agli ambienti della parte mediana del complesso dove si innesta la seconda torre cilindrica, che si articola su tre ordini, il terzo dei quali è caratterizzato da una piccola loggia rinascimentale semicircolare, con accesso dalla camera dello Zembalo, delimitata da tre archi retti da pilastri. Gli interni sono caratterizzati da ampi ambienti con soffitti a volta decorati con stucchi e fregi dipinti di stile ottocentesco. Al Piano terra è possibile visitare l'area delle antiche cucine e delle stanze della servitù. Al primo piano, gli ampi saloni accolgono la Mostra Permanente degli Strumenti Musicali di Carlo Gesualdo.