Gruppo SANT'ANGELO
Castello di Rocca San Felice
Sito eccezionalmente suggestivo, si erge a 750 metri d’altezza sulla splendida valle d’Ansanto, rappresenta l’emblema delle fortificazioni medievali in alta Irpinia.
Bene ambientale architettonico: Architettura
Cinta muraria e resti del Donjon realizzati con pietra locale
Sconosciuto
Probabilmente edificato intorno all’anno 850 a.c.
40.5709
15.0947
Bene demaniale
I resti giunti a noi e restaurati rispettando le caratteristiche storiche (parte della cinta muraria e il donjon) si trovano in buono stato di conservazione.
Edificato probabilmente a metà del IX secolo da parte dei Longobardi a difesa del ducato di Benevento, contro le invasioni dei Bizantini. Con l'occupazione normanna, a partire dal 1076, venne restauro e ampliato; tra il 1150 e il 1160 venne citato per la prima volta in documento scritto, nel Catalogus baronum, con il nome di Castellum Sancti Felicis, quando il proprietario risultava essere Ruggiero de Castelvetere, vassallo di Elia Gesualdo. Si ipotizza che nel 1236 il figlio di Federico II, Enrico, venne imprigionato nelle segrete: leggenda vuole che la moglie, Margherita d'Austria, nelle notti di plenilunio si aggiri tra le rovine alla ricerca del suo sposo. Successivamente perse la funzione difensiva per essere adibito a uso abitativo: fu di proprietà dei d'Aquino, dei Saraceno dal 1440, sotto i quali venne devastato da un terremoto nel 1456, dei Caracciolo, dei Reale, che nel 1603 ne curarono il restauro, in particolare il barone Francesco Reale, e infine dei Capobianco, fino al 1806. Per un periodo di tempo venne utilizzato come officina di un fabbro per poi essere abbandonato.