Gruppo ANDRETTA
Chiesa Madonna Stella del Mattino
Il Santuario della Stella Mattutina, anche detto della Vergine Stella del Mattino, è una delle costruzioni più antiche di cui si conservano memoria e testimonianza storica. L’esistenza della struttura religiosa è documentata fin dalla seconda metà del XV secolo, quando il Santuario fu ampliato per ordine del vescovo di Canosa e Rapolla, Monsignor Malizia Gesualdo (nominato da Innocenzo VIII nel 1482), con la costruzione del vicino Convento. Il testo di una lapide, non più esistente, riportato da Angelo Acocella nel volume “Gli edifizi e le opere del culto in Andretta”, descrive questo significativo evento: “D. O. M. ET SANCTAE EIUS GENITRICI HOC OPUS FIERI FECIT FR. ROBERTUS NEIANUS UNA CUM D. BARTHOLOMEO ET ROBERTINO DE ANDRECTA PROCURATORES HUIUS ECCLESIAE S. MARIAE DE LA MATINA SUB. REV. PATRE ED DOM. MALITIA DE GESUALDO EPISCOPO RAPOLLIANO ED CANOSIA PER MANUS MAGISTRI ANGELI DE MURO HABITATORIS VENUSI IN HOC ANNO DOMINI 1487 HAEC CUNCTA PRO ELEMOSINIS”. Si narra che la statua della Madonna, venerata anticamente a Vallata, venne trovata nelle vicinanze di Andretta. I cittadini vallatesi, credendo si trattasse di un furto, la riportano nel luogo originario. Nonostante le varie misure cautelari, la statua venne ritrovata un mattino su di una pianta di sambuco. L’episodio, interpretato come volontà della Vergine di restare in quel luogo, portò alla costruzione di una piccola chiesetta intitolata alla stella del mattino. Massiccia è l’affluenza non solo degli Andrettesi, ma anche dei Vallatesi, l’ultimo sabato e l’ultima domenica di maggio, giorni in cui si tiene la Festa della Mattinella. La statua viene portata in processione in vetta ad un carro, originariamente trainato da buoi, a cui fanno da corredo, ai suoi piedi, ragazze in giovanissima età in abiti bianchi, le “verginelle” e altre con "mezzetti”, manufatti decorati da donare come ex voto alla Madonna. Quando il corteo andrettese incontra la processione proveniente da Vallata, i sacerdoti si scambiano i paramenti liturgici, e i Sindaci si scambiano le fasce tricolore, a testimonianza della condivisione del culto della Vergine della Stella Mattutina.
Bene ambientale architettonico: Architettura
L’ampio sagrato è caratterizzato scenograficamente dal prospetto principale della chiesa della Madonna del Mattino, definito in basso dal portale d’ingresso in pietra calcarea, sormontato da una nicchia in cui è collocata la statua della Vergine col Bambino, e nella parte superiore dalla fascia orizzontale del cornicione e dal ritmo regolare vuoto pieno della muratura e delle aperture. La struttura è in muratura di pietrame ed occupa una superficie di circa 464 mq e una volumetria di 3700 mc. La Chiesa, a navata unica con un interno semplice e senza cappelle laterali, è sormontata da una volta a botte lunettata con finestre laterali, in parte intonacata e in parte laterizio facciavista. Il perimetro laterale della navata è definito da tre ampie arcate scandite dalla fascia di trabeazione e da paraste laterali. La zona presbiteriale, sopraelevata rispetto al piano della navata, è incorniciata da un grande arco trionfale e coperta da una cupola finemente decorata con stucchi. L’altare principale in pietra locale con intarsi marmorei, è sormontato da una nicchia del XVII secolo con una statua in pietra del XVI secolo, rappresentante la Vergine Maria che regge sulle ginocchia Gesù bambino con un melograno nella mano destra, simbolo della passione e delle infinite grazie che è pronto ad elargire ai fedeli.
Sconosciuto
XV secolo
Frazione Mattinella, 50A, 83040 Andretta AV
40.9492
15.3209
Bene architettonico della Chiesa Regione Ecclesiastica: Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco, Bisaccia Chiesa Santuario dipendente dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta
Buono
Dopo il prodigioso ritrovamento della statua, nel luogo scelto dalla Vergine, viene eretta la piccola chiesa intitolata Stella del Mattino. I monaci Cistercensi fondano un piccolo convento detto “laura” che, ampliato grazie all’acquisizione di un terreno attiguo, diventa “grancia” dell’Abbazia di S. Lorenzo in Tufara di Pescopagano. Nel 1482, con l’elezione a vescovo di Mons. Malizia Gesualdo di Canosa e Rapolla, viene costruita la nuova Chiesa e ampliato l’originario convento. La gestione del Convento, dopo una breve permanenza dei Padri Conventuali, dal 1576 al 1581, ritorna all’ordine dei Cistercenzi. Durante il colera del 1656, come ricorda una lapide del 1664, la Vergine della Stella Mattutina ha protetto il popolo di Andretta dalla terribile epidemia. All’inizio del XIX secolo, grazie alle oblazioni del popolo e con il contributo del Comune, iniziano i lavori di costruzione di una struttura destinata ad ospitare una Congregazione di Missionari. Il 4 febbraio 1827 i missionari dei SS Cuori di Gesù e Maria prendono possesso della Casa Di S. Maria del Mattino. Per non vanificare le ingenti spese per l’edificazione e l’occupazione dello stabile, viene istituito un Convitto per l’istruzione dei giovani andrettesi, dotando il Convento di terreni e capitali. I Monaci Antoniani prendono possesso della struttura, ma ben presto, per problemi burocratici e per carenza di personale, abbandonano il Convento. Nel 1833 vi succedono, dopo una serie di incomprensioni, i Frati Riformatori di S. Francesco di S. Andrea di Conza. Con la soppressione dei religiosi il convento viene abbandonato e l’8 settembre 1923 il Santuario venne elevato a Parrocchia. Nel 1924, per reperire i fondi necessari per finanziare in parte la costruzione della Scuola elementare, la struttura viene messa in vendita. Il 7 giugno 1962, il Consiglio Comunale delibera l’istituzione di una Casa di riposo per anziani bisognosi presso il Convento. In seguito al terremoto del 23 novembre 1980, l'edificio religioso ha subìto notevoli danni. Il 29 dicembre 1994, con Delibera comunale, il Convento e la ex Scuola materna vennero ceduti ai Frati Minori del Cuore Immacolato di Maria. Il Santuario della Stella Mattutina oggi, dopo un attento intervento di restauro, è meta di continui pellegrinaggi.